lunedì 1 febbraio 2010

Else Marie Pade (1924)



Else Marie Pade (Aarhus, 2 dicembre 1924)



Else inizia a prendere lezioni di piano in gran segreto, sotto la guida di un’insegnate dell’Accademia Musicale di Aarhus. I genitori avrebbero preferito per la figlia una carriera tranquilla e serena ma le aspirazioni di Else erano davvero lontane rispetto a quelle di una centralinista nella Danimarca della Seconda Guerra Mondiale. L’insegnante di piano la introduce ben presto agli ambienti della Resistenza: sfortunatamente le due vengono catturate dalla Gestapo e a soli 19 anni Else si ritrova a passare otto mesi nel campo di prigionia di Frøslev Lejr. Era il 1944.
Al campo Else ha l’occasione di conoscere alcune persone in grado di capire il suo profondo interesse per la musica; questi illustri patroni le concedono un vitalizio mensile per finanziare gli studi alla Music Academy.
Dal 1946 al ’49 Else si trasferisce a Copenhagen dove frequenta lezioni di piano al conservatorio. Dopo aver preso il diploma continua ad approfondire le sue conoscenze sotto la guida di Vagn Holmboe. In una notte del 1951 sente un discorso di Pierre Schaeffer al radio show “Horisont”: l’anima della musique concrète spiegava la nuova teoria musicale del “sound universe”. Else rimane talmente colpita dalle parole del maestro da decidere di recarsi a Parigi per incontrarlo. Nel 1952 i due sono legati da una forte amicizia.
Dopo un pomeriggio estivo passato al parco Bakken a Dyrehaven, dove alcuni musicisti eseguivano la Petrushka di Stravinsky all’aperto, Else decide di fare un documentario per la Danmarks Radio. Nasce così una colonna sonora realizzata con i rumori del parco, musica e suoni della natura, rieditati elettronicamente. L’opera, "One day at Dyrehavsbakken" (1954-55), non viene ben accolta dal pubblico danese, molto chiuso rispetto alle avanguardie:

“People were indignant that I allowed myself to call it music.”

Malgrado le critiche efferate, Else prosegue nelle sue ricerche sonore. Si appoggia a Holger Laurdsen, anche lui occupato alla Danmarks Radio, in contatto con il circolo di Werner Meyer-Eppler e interessato alla musica elettronica. I due iniziano il loro viaggio insieme nella musica concreta. Holger le insegna le basi tecniche e, grazie a queste, Else realizza la colonna sonora per il radio dramma “Looking for a ghost” (1956). La coppia, che in precedenza aveva utilizzato il laboratorio della radio, si mette in proprio e costruisce uno studio di registrazione con strumentazione importata dall’estero. Attorno ai due si forma un circolo di tecnici, scrittori e amatori dedito ad ascolti e discussioni intorno all’avanguardia musicale. Stockhausen, Ernst Krenek e Herbert Eimert visitano spesso il gruppo tenendo seminari di approfondimento. I compositori danesi non vedono di buon occhio il lavoro di Else e del neonato circolo, tanto meno accettano le teorie di Schaeffer o Stockhausen: tutte le nuove tendenze vengono allontanate dai conservatori. Se la Danimarca non era per nulla interessata al lavoro di Elese, Stockhausen e Boulez le chiedono dei nastri da far sentire agli studenti durante le lezioni che i due tenevano in tutta Europa. Le opere consegnate ai maestri furono “Syv circler” (Seven circles), primo lavoro elettronico mai fatto in Danimarca, e “Glasperlespillet” (The glass bead game). Nel 1958, all’Esposizione Universale di Bruxelles, Else incontra Berio e Maderna. Più tardi conosce John Cage. Dal 1957 le cose iniziano a complicarsi: la morte improvvisa di Holger amplifica la solitudine e l’isolamento di Else. Nel 1958 realizza “Symphonie magnétophonique”, una composizione di 19 minuti suonata per la prima volta alla radio danese nel 1959. Il lavoro descrive un viaggio sinfonico nella civilizzazione moderna con i mezzi della musica concreta: suoni tratti dalla vita di tutti i giorni mescolati a quelli realizzati in studio o a quelli presi dagli archivi di Lauridsen. La situazione precipita nel 1960 quando Else divorzia dal marito Henning Pade: non poteva davvero fare a tempo pieno la produttrice, la madre single e la compositrice di musica elettronica in un paese a lei davvero ostile:



“The fact that I was a female composer - which was obviously rather unusual at the time - was not perceived as a problem by anyone. In Denmark, on the other hand, I often felt a bit ridiculed as a female composer. Even my own husband was bothered by my creating music. One might say that I was doubly isolated in Danish composer circles, partly as a composer of electronic music, partly as a woman.” Else Marie Pade

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